A proposito del potere della domanda.
Non esistono domande giuste e sbagliate. E neppure domande lecite o illecite. Le domande sono utili o inutili (rarissimo). In Kabbalah la trasmissione della consapevolezza e della sapienza avviene tramite l’esplorazione di domande, che definiscono la ricerca in atto.
"Nel momento in cui un individuo perviene all'illuminazione che lo porta a concepire e poi formulare materialmente la Domanda tutto cambia irreversibilmente. Per tutti, per chi ha formulato la domanda, e per tutti coloro che la sentono o che ci si imbattono. Perché in quel momento la domanda provoca un cambiamento generalizzato di stato. Tutti sono già sbarcati in un mondo più rettificato, più evoluto ed avanzato per effetto di essa. In questo nuovo mondo si trova/no la soluzione/i alla Domanda. La soluzione è discretamente importante come sottoprodotto cognitivo perché consente di formulare le prossime domande. Perché? ti chiedono i bambini molto piccoli di continuo. Non ancora corrotti dalla società dei sottomessi e degli sconfitti, il loro continuo martellante “perché”, il gioco del perché e del papà che annaspa sempre di più sono la manifestazione originale e sana di una mente umana sveglia o risvegliata. Poi le domande smettiamo di farcele ed accettiamo a testa bassa e muti tutto quello che ci arriva. Quello che conta dunque è la Domanda. Trovarla per scatenarne la potenza. Questa è l'unica vera lezione alla fine che il mondo ebraico ha dato in dono al resto dell'umanità. La domanda comporta fine dell'ego. E generosità, altruismo, etica, attivismo. Progettualità, vitalità, pensiero positivo. Alla fine in questo corpo e spazio-tempo verità non ne vedremo mai. Anche il satori, il samadi, la devequt ed il tawwid sono solo contemplazioni. Una promessa dell'Essere di elevarci un giorno, come droni, sull'Universo e una volta fuori dalla ruota del tempo e delle incarnazioni comprendere finalmente il senso di tutto. Ma non ora. Ora è il tempo delle domande. Sante, santissime benedette Domande. "Balenare improvviso dell'Aspetto" lo diceva Plinio e poi Wittgenstein. Questo l’obiettivo del pensiero, della parola e dell’azione dell’Uomo: riuscire a forza di domande e di azioni da esse dettate, arrivare a formulare la Giusta Domanda che indurrà la manifestazione del Balenare Improvviso dell’Aspetto che non ha più aspetti, vesti o maschere. Puro Essere nel suo flusso, un Oceano di Verità e di realtà. Sta a noi confluirvi, allora, come gioiose gocce liberate".
Shalom