Alla ricerca del senso
Ed ora alcune riflessioni di partenza.
L'esoterismo è la ricerca di un sapere che non si trasmette se non per simboli, sigillati per i profani.
-Umberto Eco-
Umberto Eco gode tuttora di una fama obiettivamente sproporzionata rispetto a ciò che è stato. Come tutte le persone più dotate della media, col tempo, invecchiando si è lasciato andare ed ha finito per discettare di tutto ogni volta atteggiandosi a professore. Era un ottimo medievalista, ma su materie di cui non era più competente di me o di te, ha detto anche svariate corbellerie. Questa è una, per esempio. È una suggestione di come Eco pensa che fosse l’esoterismo visto con gli occhi di chi oggi legge i testi medievali. Eco era anche un materialista ed un razionalista. Il famoso “esoterismo” è qualcosa che quelli come lui possono osservare solo da fuori, come si guarda la carrozzeria di una supersportiva ganzissima che non ti sarà dato mai di guidare.
Anche per via dell’esistenza dei tanti piccoli e grandi Eco in giro dovunque e di casa sui social, che sentenziano su tutto ciò che non conoscono, dopo 45 anni di studi e di pratica, compresa quella fatta in gruppi definibili come “esoterici”, ho deciso che non desidero più usare quella parola. In sé è una parola semplice, di origine greca, che significa solo che un certo insegnamento non è divulgato direttamente a tutti e subito, ma è impartito gradualmente per steps successivi e crescenti per complessità e profondità ad un gruppo ristretto di persone che hanno accettato l’impegno di apprendere progressivamente che è simmetrico a quello preso nei loro confronti dagli insegnanti esperti di quella tradizione, di trasmettere loro l’insegnamento pazientemente e per gradi. Tutto qui. Niente segreti, riti, oggettistica fantasy, incensi, pratiche da fachiri o momenti psichedelici. E soprattutto niente Guru, niente Maghi.
Io adesso preferisco usare, invece di “esoterico”, una parola che di fatto è un suo sinonimo, ma che non è ancora stata maltrattata e corrotta dall’uso di massa. Questa parola è: “INIZIATICO”. Significa quanto ti ho appena detto qui sopra: “insegnamento tradizionale impartito per gradi a chi si impegna con se stesso e con il gruppo a provare seriamente ad imparare da maestri che hanno preso su di sé l’impegno e la responsabilità di trasmetterlo.
Se non sei un sempliciotto ingenuo come la maggioranza degli individui, per quanto giovane tu sia, credo che avrai realizzato che la realtà può essere varia e multiforme all’inverosimile ma che presenta sempre una caratteristica: la complessità.
Proprio per questo un vero insegnamento che ti formi come persona e che ti apra gli occhi sul senso vero ed ultimo del Mondo e di te stesso, non può che essere complesso. Complesso non vuol dire di per sé difficile, arduo, impervio, impossibile. No. Significa solo fatto di molti elementi posti in relazioni multiple, tutti gli uni con tutti gli altri, che si articolano orizzontalmente, nel tempo e nello spazio, ma anche verticalmente tra cose, fatti e concetti posti su piani e livelli diversi. L’Universo stesso è una sfera di dimensioni quasi inconcepibili di cose interconnesse. Eppure, il senso di tutto questo è uno solo.
I saggi dei secoli passati sino ad oggi ci sono giunti a comprenderlo, quantomeno in parte, solo dopo generazioni di vite spese a riflettere, sperimentare, giudicare, e ricostruire il Mondo come rappresentazione di un significato.
Questo significato io lo conosco. Ma ora che te l’ho introdotto in questo modo, è immediato comprendere che io non posso dirtelo così. In una frase, su due piedi, con un aforisma fatto di parole condensate pesanti quanto il plutonio. Io devo aiutarti ad arrivarci per gradi. Devo aiutarti a decodificare gradualmente la complessità e capire per ogni relazione su cui riflettiamo quale sia la verità da ricavare ed utilizzare per proseguire. Questo significa “iniziatico”. La Kabbalah è una tradizione iniziatica. Non è un insegnamento segreto. Affatto. È l’insegnamento che facilita al massimo la progressiva comprensione di un segreto: il senso delle cose.
E ora ti voglio rivelare che la sapienza funziona all’opposto del denaro: quest’ultimo più ne accumuli senza spenderlo e più sarai più ricco degli altri. La sapienza invece, se la tieni gelosamente solo per te, si corromperà ed invecchierà con te, si disferà poco a poco e diventerà polvere, come lo diventerai tu. Chi invece dona la sapienza che ha ricevuto non la perderà ma la rinvigorirà e rivitalizzerà ogni volta che la trasmette. Come la fiamma di una candela che è in grado di accendere migliaia di altre candele che brilleranno autonomamente della stessa fiamma. La fiamma della candela che accende le altre non si fa affatto più fioca e debole per questo. La sua luce si moltiplicherà per tante quante sono le candele che ha acceso, e la luce fatta da tutte le candele insieme sarà grande ed illuminante per tutti.
Quindi io, che sono il canale che trasmette a te questo insegnamento, se questo è ciò che tu sceglierai che avvenga, sono anche quello che ti ringrazia. Senza di te, infatti, io perderei quanto ho impiegato una vita per raggiungere e la mia luce alla fine si estinguerebbe senza aver contribuito a rettificare questo mondo portandolo alla consapevolezza collettiva del Senso Ultimo per cui io e te, e tutti quanti, siamo qui, ora.
Spero di essere riuscito a spiegarmi e di averti messo davanti correttamente i termini della scelta iniziatica. Tu sei quello che prenderà la materia dalla tua esperienza del mondo per modellare la tua candela e ci metterai dentro lo stoppino dello spirito, quella scintilla che desidera conoscere per essere veramente se stesso. Io sono solo quello che passava di là ed ha acceso la candela con la sua. Bruciare fino in fondo, poi, è solo cosa tua.
Shalom